Giornate di “rientri” per l’ATO 4: azioni sbloccate dopo 15 anni; Anzio nell’ufficio di presidenza dell’Egato. Lo Statuto ancora in stand-by

Gerardo Stefanelli, Umberto Bernola

L’intervista di Gerardo Stefanelli sulle novità che segnano un momento di svolta per la governance del Servizio Idrico Integrato e che aprono prospettive nuove.

Presidente, sono giorni di notizie per il Servizio Idrico Integrato. Per prima cosa: dopo anni, il recupero delle azioni per diversi comuni dell’ATO 4. Che cosa è successo esattamente?

Questa è una vicenda che risale al 2007, quando Acqualatina sottoscrisse un finanziamento da oltre 114 milioni di euro per realizzare una serie di investimenti legati al servizio idrico. Per ottenere quelle risorse, vennero chieste delle garanzie a dieci Comuni, che impegnarono le loro azioni di Acqualatina in favore della banca finanziatrice. In pratica, quelle azioni – seppur formalmente di proprietà dei Comuni – erano rimaste sotto pegno per oltre 15 anni.

Oggi possiamo dire che questa pagina si chiude: è subentrata una nuova banca, Banco BPM, alla quale abbiamo chiesto di rinunciare al pegno. Questo significa che le azioni torneranno effettivamente a essere disponibili per i Comuni e saranno depositate di nuovo in Acqualatina. Un passaggio tecnico, certo, ma fondamentale dal punto di vista della governance.

A questo notizia si aggiunge l’ingresso del Comune di Anzio nell’Ufficio di Presidenza dell’Egato 4. Un tassello che completa l’assetto istituzionale dell’ente dopo l’uscita di Aprilia.

Sì, il Comune di Anzio è stato eletto, e questo ci permette di ristabilire una piena rappresentanza territoriale. È un passaggio che rafforza l’assetto collegiale e che dimostra anche la rilevanza dell’ente fuori dai confini Provinciali: Anzio, è una realtà extra-provinciale, ma che oggi entra comunque a presiedere l’Ufficio di Presidenza dell’Ente.

Un Comune che porta con sé anche uno storico di morosità importante.
È un tema reale. Sicuramente esiste la necessità di lavorare insieme per riportare il Comune in una situazione di normalità amministrativa. Lo faremo con spirito costruttivo e senza strappi, ma con la consapevolezza che l’equilibrio dell’intero ATO passa anche dalla responsabilità di ciascun componente. In questi anni l’Egato 4 ha dimostrato di saper lavorare per tenere insieme i territori, anche nei momenti di maggiore complessità, e continueremo su questa strada.

Questo nuovo ingresso riporterà sul tavolo delle discussioni l’approvazione dello Statuto?

Il tema non è mai stato chiuso: personalmente, ho continuato a rinnovare e sollecitare l’importanza che il rinnovo dello Statuto potrebbe avere sulla salute del territorio e dell’Ente, anche perché detta le regole fondamentali al suo funzionamento. Il punto è semplice: senza uno statuto approvato, non possiamo completare la struttura dell’ATO. Attualmente abbiamo un solo dipendente all’interno dell’Ente e abbiamo già definito un fabbisogno per almeno quattro nuove figure – due amministrative e due tecniche – che ci servono per affrontare il lavoro quotidiano e accompagnare la trasformazione del servizio idrico in questa fase decisiva. Ma finché lo statuto resta bloccato, tutte queste cose restano sospese.

Oggi questa situazione potrebbe essere sbloccata?

In passato ci sono state resistenze da parte di alcuni Comuni, in particolare legate al fatto che la presidenza di Egato coincide – per norma regionale – con quella della Provincia. Ma si tratta appunto di una disposizione di legge: non è qualcosa che possiamo modificare con lo statuto. Oggi, anche grazie al nuovo ingresso di Anzio, le dinamiche interne sono sicuramente cambiate e una nuova votazione sull’approvazione potrebbe avere esiti diversi. Questo tema non deve essere chiuso, anzi deve continuare ad essere all’ordine del giorno: lo dobbiamo all’efficienza dell’Ente.

Dopo OASII25 l’acqua resta centrale: l’intervista a Gerardo Stefanelli

Gerardo Stefanelli, Presidente Egato 4 Latina – Lazio Meridionale

Dopo il successo di OASII25, il tema dell’acqua è più che mai al centro dell’attenzione pubblica. In un’intervista rilasciata a Latina Oggi, il presidente di Egato 4, Gerardo Stefanelli, affronta questioni cruciali: investimenti, tariffe, sostenibilità e l’appello al Governo per difendere il servizio idrico integrato.

Presidente Stefanelli, è passata circa una settimana da OASII25 e i risultati si sentono: il tema acqua è all’attenzione pubblica negli ultimi giorni. Quanto è importante l’Osservatorio promosso dall’Egato 4 in tutto questo? 

L’Osservatorio sui servizi idrici OASII è nato con l’ambizione di mettere al centro dell’agenda qualcosa che si dà troppo per scontato, ovvero l’acqua. Quest’anno OASII ha raggiunto una rilevanza nazionale, ampliando i temi trattati, portando al centro del dibattito il tema cruciale degli investimenti grazie alla partecipazione alle tavole rotonde sia del Ministero delle Infrastrutture sia del Ministero dell’Ambiente. 

Tema sollevato anche dall’ultima delibera della Corte dei Conti? 
La Corte dei Conti ha confermato una criticità che come Egato 4 stiamo denunciando da tempo: il nodo sta nelle normative comunitarie secondo cui il sistema tariffario dovrebbe garantire la copertura dei costi. Dovremmo, quindi, alzare la tariffa a scapito degli utenti? Secondo noi no. Non solo lo diciamo, ma è anche una battaglia che stiamo portando avanti. 

A proposito di tariffa, l’ultimo Report di Cittadinanzattiva sui sistemi idrici ha sottolineato che nella Provincia di Latina la bolletta dell’acqua nell’ultimo anno è costata il 37% in meno. 

È un riconoscimento importante del lavoro svolto, ma non ci lascia per nulla tranquilli. Sappiamo benissimo che se non si reperiranno nuove risorse e nuove linee di finanziamento per continuare a innovare la rete idrica, la tariffa crescerà. Va detto, da soli non reggeremo a lungo.  

Si riferisce a Governo e Regione Lazio verso cui avete lanciato un appello per “difendere le tasche degli utenti”? 

Abbiamo ritenuto necessario lanciare un appello pubblico perché sebbene ci sia negli ultimi giorni un segnale importante a livello di governance con la proposta di allargare gli Ato a livello regionale, al contempo però sia lo Schema di Regolamento nazionale sia il Piano regionale per la Tutela delle Acque rischiano di vanificare quanto di buono stiamo facendo. Su entrambi abbiamo avanzato le nostre osservazioni, rivendicando un nostro coinvolgimento più importante. 

Cosa dice il Piano Regionale per la Tutela delle Acque? 

Il Piano impone una serie di interventi che potrebbero pesare per oltre 150 milioni di euro sulle tasche degli utenti. Ad esempio, per quanto riguarda i nostri impianti di depurazione che ricordo sono già tra i migliori in Italia, il Piano ci obbliga a riprogettare completamente tutte le strutture esistenti, quasi raddoppiando le capacità depurative. A questo si aggiunge l’obbligo di installare strumenti di misurazione delle portate per raccogliere un dato che, a nostro avviso, non rientra nelle competenze del Servizio Idrico Integrato. Inoltre, ci viene chiesto di realizzare stazioni meteorologiche su ognuno dei 68 impianti di depurazione, un’ulteriore spesa che non trova giustificazione nelle logiche tariffarie del servizio idrico. 

Poi, c’è la questione dei dissalatori messi a rischio dallo Schema di Regolamento nazionale, giusto? 

Corretto. La questione dei dissalatori è cruciale per il nostro territorio. Lo Schema nazionale ci imporrebbe di chiudere il dissalatore di Ventotene attivo dal 2017 e soggetto a monitoraggi costanti che ne hanno dimostrato l’assenza di impatti ambientali. Inoltre, lo Schema mette a rischio la realizzazione del dissalatore di Ponza per il quale abbiamo ottenuto 33 milioni di euro. Rinunciare ai dissalatori, per il nostro Ato potrebbe significare un aumento in bolletta del 7%. Ecco perché come Egato 4 chiediamo una riflessione pragmatica da parte del Governo e della Regione. 

OASII25 – Il futuro dei servizi idrici tra tecnologia e risorse 

PANEL: Risorsa idrica oggi tra tecnologia e innovazione

Gerardo Stefanelli: “L’acqua è un tema complesso e scomodo, ma centrale per la competitività nazionale. Purtroppo, il dibattito pubblico, sia locale che nazionale, sembra ancora non averlo capito” 

Manuela Rinaldi, Assessore Regione Lazio: “Stiamo lavorando alla costituzione di un ATO di regia regionale” 

Marco Casini, Segretario generale Autorità di Bacino: “Il Lazio sarà la prima regione ad avere un Bilancio idrico in Italia, ci stiamo lavorando e sarà pronto a breve”. 

Si è tenuto il 19 marzo presso il Castello Angioino di Gaeta la seconda edizione dell’Osservatorio acque dei servizi idrici integrati, co-organizzato dall’Egato 4 Lazio Meridionale – Latina e dall’Ordine degli ingegneri della Provincia di Latina, con il patrocinio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Regione Lazio, della Provincia di Latina, del Comune di Gaeta, della Fondazione Earth and Water Agenda e dell’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare. 

L’evento, promosso dal presidente dell’Egato 4 Gerardo Stefanelli, ha permesso ai relatori di caratura nazionale di confrontarsi sul tema “Il futuro dei servizi idrici tra tecnologia e risorse”.  

Tra i tanti soggetti coinvolti: i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica; per la Regione Lazio l’Assessora Manuela Rinaldi e la Garante del Servizio idrico Manuela Veronelli, oltre al Direttore Area ciclo delle acque Nicola Marcucci; il Segretario dell’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Centrale Marco Casini; l’Agenzia Spaziale Italiana e Confagricoltura Lazio, oltreché grandi esperti del settore come il presidente di Earth and Water Agenda Foundation Erasmo D’Angelis, l’AD di ACEA Acque Francesco Buresti, Il presidente esecutivo ACEA Ato 5 Roberto Cocozza, il Presidente di Acqualatina Cinzia Marzoli e l’Amministratrice delegata di Acqualatina Patrizia Vasta.  

Il presidente di Egato 4 Lazio Meridionale – Latina Gerardo Stefanelli ha aperto i lavori spiegando che l’evento OASII25 “è nato da una doppia necessità, la prima istituzionale per dare voce agli Egato. È centrale il ruolo di indirizzo, monitoraggio e controllo degli enti di governo, ma è spesso totalmente sconosciuto ai cittadini. La seconda necessità è contingente: accelerare il processo di innovazione, consapevoli che non possiamo cambiare un deserto in un giorno. Ma di certo possiamo iniziare con un’oasi.” Il presidente ha continuato sottolineando ribadendo l’importanza di diffondere una cultura dell’acqua tra i cittadini e tra le stesse istituzioni “Oggi non mancano i dati, non mancano le tecnologie, manca però un intervento multisistemico. Bisogna fare rete e gli Egato possono essere il collante necessario”. 

Dopo i saluti istituzionali del Sindaco di Gaeta Cristian Leccese e del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Latina Luca Di Franco e gli interventi dell’ingegnere Umberto Bernola di Egato 4 Latina e degli ingegneri Luigi Urbani e Paolo Soave di Egato 4 Frosinone che hanno illustrato lo stato dell’arte dei servizi idrici dei loro territori, nei successivi panel di giornata, sia il Dirigente dell’Ufficio di gestione finanziaria e contabilità del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica Francesco Loiero, sia l’esperta del Settore idrico Unità di Missione PNRR del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Sabina Tocci hanno fornito aggiornamenti importanti sugli investimenti relativi al PNRR e anticipato gli investimenti futuri del settore. 

L’Assessora regionale Manuela Rinaldi ai lavori pubblici, politiche di ricostruzione, viabilità, infrastrutture ha annunciato: “A differenza del passato quando esistevano maggiori particolarismi territoriali, oggi siamo tutti più maturi sul tema acqua. È il momento di trovare una soluzione all’eccessiva frammentazione della gestione idrica. Per questo motivo stiamo lavorando alla costituzione di un ATO di regia regionale. A breve avremo il disegno di legge”. 

Su questa scia, il Segretario Generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale Marco Casini ha anticipato che “il Lazio sarà la prima regione ad avere un Bilancio Idrico. Oggi si parla di transizione energetica, transizione digitale, ma dovremmo parlare anche di transizione idrica. Siamo in momento di grande trasformazione, il trend è positivo, ma lo scenario non sarà così roseo se non avremo più risorse erogate e non solo stanziate e, soprattutto, se non avremo chiari gli interventi prioritari. Il Bilancio Idrico ci dirà proprio questo in maniera puntuale e programmatica come mai prima d’ora”. 

La Garante del Servizio idrico integrato della Regione Lazio Manuela Veronelli ha offerto un altro punto di vista, quello dei cittadini, chiedendo ai gestori presenti “di rendere la bolletta di facile lettura per tutti gli utenti e, soprattutto, di fornire maggiori agevolazioni per le fasce più deboli” 

Altro punto di vista quello dell’agricoltura grazie all’intervento del Presidente di Confagricoltura Lazio Antonio Parenti che ha definito l’acqua come “la benzina delle nostre aziende” spronando istituzioni e gestori ad aiutare il settore agricolo nello “sfruttare maggiormente le acque reflue per l’irrigazione” e a gratificare “le aziende che riducono i consumi di acqua con delle soglie di premialità in bolletta”. 

Per i gestori, l’Amministratore Delegato di ACEA Acque Francesco Buresti ha invitato tutti a riflettere su come “oggi l’organizzazione del servizio idrico in Italia è inefficiente. Il paragone con il settore dell’energia o quello del gas è impietoso. Per la gestione dell’acqua esistono troppi soggetti e ciò rende impraticabile dare una dimensione industriale al settore. Se anche solo lo portassimo al numero delle regioni, già avremmo uno scenario più sostenibile”. 

Il Presidente Acqualatina Cinzia Marzoli ha invece sottolineato come sia necessaria “una maggiore sensibilizzazione a livello locale perché i sindaci sono la prima interfaccia con gli utenti” e ha aggiunto come sia “fondamentale creare una cultura dell’acqua partendo dall’educazione nelle scuole”. L’Amministratrice Delegata di Acqualatina Patrizia Vasta ha invece ripercorso tutti gli interventi in essere da parte del gestore soprattutto per quanto riguarda il recupero della dispersione idrica e la digitalizzazione delle reti, supportata dal Business Developer Almaviva Bluebit Massimo Ramazzotto che ha portato una case history proprio su Gaeta. Interventi illustrati anche dal Presidente esecutivo ACEA Ato 5 Roberto Cocozza per quanto riguarda il territorio della provincia di Frosinone, il quale ha anche parlato della centralità del recupero delle perdite amministrative “un’azione importante che ci ha permesso di far emergere 3.500 nuovi utenti che prima sfuggivano alla fatturazione e che, quindi, finivano per pesare sugli utenti onesti”. 

Tra gli interventi, particolarmente significativi quelli del Presidente di Earth and Water Agenda Foundation Erasmo D’Angelis che ha sottolineato come manchi ancora in Italia una cultura dell’acqua a livello istituzionale. “Le infrastrutture idriche non vengono considerate un sistema a rete”. Il Presidente dell’Associazione Infrastrutture Sostenibili Lorenzo Orsenigo, invece, “ha parlato della mission di AIS nel promuovere le misure di sostenibilità nella costruzione delle infrastrutture idriche”. Mentre Luigi D’Amato, tecnologo Ufficio osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Italiana ha illustrato le applicazioni già in atto dei dati satellitare sulla gestione sostenibile delle risorse idriche: “Oggi possiamo monitorare la qualità delle acque, mappare le perdite, il consumo agricolo, monitorare i bacini idrici e i ghiacci, oltre al cambiamento climatico. L’obiettivo è l’analisi predittiva, grazie anche al potenziale dell’intelligenza artificiale”. Roberto Minerdo, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Tutela del Mare, ha invece denunciato come spesso i soggetti convolti non riescano a condividere le informazioni. C’è una grande produzione di dati che non vengono sfruttati, per questo eventi come OASII sono fondamentali per metterci in rete”.

Avviso Pubblico per la Nomina del Revisore Unico dei Conti 2025-2027

L’Ente di Governo dell’Ambito Territoriale Ottimale n. 4 – Lazio Meridionale – Latina ha pubblicato un avviso pubblico per la formazione di un elenco di candidati idonei alla nomina del Revisore Unico dei Conti per il triennio 2025-2027.

Oggetto dell’incarico e requisiti di partecipazione

Il Revisore Unico dei Conti sarà responsabile della revisione economico-finanziaria dell’EGATO 4, con incarico triennale per il periodo 2025-2027. I candidati dovranno possedere i seguenti requisiti:

  • Iscrizione all’elenco dei Revisori dei Conti degli enti locali (Regione Lazio) pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno.
  • Assenza di cause di incompatibilità o ineleggibilità previste dalla normativa vigente.

Modalità di candidatura

Le domande di partecipazione possono essere scaricate sul portale digitale di Egato 4 (o al PDF che segue la news) e, una volta compilate, devono essere inviate esclusivamente tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) all’indirizzo segreteria@pec.ato4latina.it con oggetto: Avviso pubblico per la nomina a Revisore Unico dei conti dell’EGATO n.4 – Lazio Meridionale – Latina per il triennio 2025-2027.

Le candidature dovranno pervenire entro e non oltre le ore 13:00 del 19 febbraio 2025. La documentazione dovrà essere firmata digitalmente o in formato PDF con firma autografa e allegata copia di un documento di identità valido.

Selezione e pubblicazione risultati

Le domande saranno sottoposte a verifica amministrativa e inserite in un elenco di candidati idonei. La Conferenza dei Sindaci dell’EGATO 4 provvederà alla nomina del Revisore Unico e di un supplente.

L’avviso e i relativi aggiornamenti sono disponibili nella sezione “Bandi di gara e contratti” del sito istituzionale www.egato4latina.it.

Per ulteriori informazioni, contattare la Segreteria Tecnica Operativa dell’EGATO 4 ai seguenti recapiti:

Resta ferma la possibilità per l’Ente di modificare, sospendere o revocare l’avviso pubblico per esigenze sopravvenute o normative.

Il dibattito europeo sui Sistemi Idrici Integrati. Stefanelli “tutti concordi sull’allargamento degli ATO”

Stefanelli europa

Dopo la sua partecipazione al confronto in ambito europeo sul Sistema Idrico Integrato negli Ambiti Territoriali Ottimali (ATO), tenutosi il 5 dicembre nella Sala spinelli del Parlamento Europeo di Bruxelles, il Presidente Stefanelli ha rilasciato le proprie opinioni in un’intervista alla stampa.

Presidente, è di ritorno dal convegno organizzato dall’eurodeputato Nicola Procaccini per discutere del futuro dei Sistemi Idrici Integrati. Come è andata?

Molto bene, è stato un confronto interessante, nel contesto che il dibattito sulla risorsa idrica dovrebbe avere, ovvero l’Europa. I sistemi idrici integrati, incluso quello dell’Ato 4, hanno bisogno di essere innovati sia per rispondere all’emergenza climatica, sia per garantire un servizio primario efficiente. Per farlo, però, sono necessari investimenti che le autorità territoriali ottimali non sono in grado di garantire perché ad oggi troppo piccole. L’Europa con i fondi PNRR è arrivata in aiuto, ma non basta.

Cosa servirebbe?
Allargare gli Ato, almeno a livello regionale
. A Bruxelles abbiamo espresso tutti lo stesso parere, sia le parti politiche, che quelle istituzionali, così come quelle tecniche. Ci tengo a sottolineare che non è soltanto una questione di risorse finanziarie, ma anche di risorse umane. L’Egato 4 Lazio Meridionale – Latina sa quanti dipendenti ha? Uno. Eppure in questi anni è riuscito a ottenere più risorse del passato, scongiurare un aumento delle tariffe insostenibile per i cittadini e monitorare l’attività del gestore.

Mi pare di capire che sta chiedendo anche un maggiore riconoscimento del ruolo di Egato 4, corretto?
Non lo stiamo chiedendo noi, riteniamo che sia imprescindibile. Per questo riteniamo che non sia più procrastinabile l’approvazione dello Statuto dell’ente. Lì è scritto a chiare lettere che per assicurare un controllo puntuale sulla gestione del sistema idrico integrato è opportuno che l’Egato si rafforzi con un numero di professionalità maggiore.

Secondo lei più personale vorrebbe dire far crescere il peso dell’Egato 4?
No, non è questa l’equazione da fare. Abbiamo già chiaro cosa occorra e lo stiamo già mettendo in campo. Si diventa protagonisti giocando la partita, non guardandola dagli spalti. Per questo stiamo già organizzando la seconda edizione di OASII, ovvero dell’Osservatorio sui Sistemi Idrici Integrati. Un evento che non ha eguali in Italia, siamo stati noi i primi come Egato 4 a idearlo, proporlo e realizzarlo. Nella prima edizione ricordo che hanno partecipato tutti gli Egato d’Italia e si è discusso proprio dello stato di attuazione degli interventi finanziati con fondi PNRR.

La prospettiva mi pare chiara, però c’è anche un problema relativo al presente: come pensa di migliorare il nostro sistema idrico se ad oggi le risorse sono quelle che sono?
Con una pianificazione ambiziosa e, soprattutto, concordata con i territori. Da gennaio inizieremo proprio come Egato 4 un ciclo di confronti tra Sindaci e gestore su base distrettuale per avere un quadro chiaro dei bisogni, degli interventi e delle risorse necessarie area per area.

La Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4 approva adeguamento della tariffa idrica scongiurando aumento del 6% 

La Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4 ha approvato l’adeguamento del +3,5% delle tariffe recependo la “Deliberazione ARERA n. 639/2023/R/IDR Metodo Tariffario idrico quarto periodo regolatorio (MTI-4) – Adempimenti conseguenti.” È stato così scongiurato l’aumento del 6% proposto nelle scorse settimane dal gestore Acqualatina.  
 
Sono stati 25 i voti favorevoli su 32. Hanno espresso voto contrario i cinque Comuni di Maenza, Norma, Ponza, Sperlonga e Ventotene, mentre si sono astenuti i due Comuni di Latina e Terracina. 
 
“Ringrazio la Conferenza dei Sindaci – dichiara il Presidente di Egato Gerardo Stefanelli – Con questo voto recepiamo le disposizioni obbligatorie dell’Autorità di regolazione e mettiamo al primo posto la tenuta economica degli utenti. Si è trattato di un lavoro lungo, durato sei mesi. Dal primo momento abbiamo sottolineato come l’aumento proposto dal gestore fosse insostenibile per le famiglie e, soprattutto, immotivato, visto che il futuro sia di Acqualatina che degli investimenti infrastrutturali viene salvaguardato comunque”. 
 
“È un segnale significativo – continua Stefanelli – con il quale l’Egato si è dimostrato compatto e ha confermato l’importanza del proprio ruolo. Tutti i Sindaci hanno dato prova di lungimiranza, anche Latina e Terracina che pur non essendo allineati al 100% con la nostra posizione hanno comunque deciso di astenersi e non esprimere voto contrario. Ora si apre una nuova fase”. 
 
Secondo lo studio e i dati presentati da Egato in Conferenza dei Sindaci, infatti, anche l’aumento contenuto delle tariffe sul periodo 2024-2029 “consente al gestore di proseguire nell’attività di investimento prevista dal Programma degli Interventi e la realizzazione di ulteriori nuovi investimenti finanziati a valere su fondi PNRR e Regione Lazio, finalizzati nel complesso al raggiungimento degli obiettivi di qualità tecnica”. 
 
Nello studio si legge anche che “il nuovo metodo tariffario recepisce per la prima volta in tariffa a partire dal 2024 gli effetti della crisi economica internazionale vissuta a partire dal 2022 e caratterizzata da un significativo aumento dei costi di energia elettrica, delle materie prime e dei tassi di interesse. Il nuovo metodo tariffario consente al gestore di recuperare i maggiori costi sostenuti in anticipo nel biennio 2022-2023; adegua i costi operativi del servizio all’inflazione rilevata nell’ultimo biennio; adegua i parametri finanziari in coerenza con il generale rialzo dei tassi di interesse al fine di dare copertura ai costi sostenuti per la realizzazione degli investimenti”. 
 
“Il nostro lavoro ovviamente non si conclude qui – sottolinea Stefanelli – A stretto giro ritengo opportuno riunire nuovamente la Conferenza dei Sindaci perché il CDA di Acqualatina non si è dimostrato all’altezza del momento storico dell’azienda e del nostro territorio. È evidente di come anche i rapporti tra Egato e gestore si siano incrinati con l’arrivo di Italgas. Abbiamo tutti un obiettivo comune: innovare il sistema idrico integrato e migliorare la qualità del servizio. Possiamo ottenerlo se i Sindaci diventano davvero protagonisti negli interessi dei loro cittadini”. 

EGATO 4: approvati Rendiconto, DUP e Bilancio.  Aggiornata anche nella Carta dei Servizi dell’Ente 

Mercoledì 30 ottobre, la Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4 Lazio Meridionale – Latina, convocata dal Presidente Gerardo Stefanelli, si è riunita per la discussione e l’approvazione del Rendiconto di gestione dell’anno 2023, del Documento Unico di Programmazione 2024-2026 e del Bilancio di previsione triennale 2024-2026.  

La Conferenza ha approvato all’unanimità tutti e tre i documenti, oltreché aver aggiornato anche la Carta dei Servizi dell’Ente introducendo delle nuove fasce di indennizzo agli utenti sulla qualità del servizio in conformità alla deliberazione ARERA n. 637/2023/R/IDR

Proprio quest’ultima modifica aggiorna e rafforza le misure a tutela degli utenti, prevedendo tempi e standard di qualità per il servizio idrico. In particolare, sono state introdotte nuove tempistiche e fasce di indennizzo per situazioni di sospensione o disservizio del servizio idropotabile: 

  • Attivazione del servizio di emergenza: in caso di sospensione del servizio di acqua potabile, sia programmata che non programmata, il servizio sostitutivo di emergenza dovrà essere attivato entro 48 ore. Se questo termine non viene rispettato, l’indennizzo varierà in base alla durata del ritardo.
  • Preavviso minimo per sospensioni programmate: per tutti gli interventi programmati che causano interruzione del servizio, è previsto un preavviso di almeno 48 ore. Se il preavviso è inferiore a questo limite, l’indennizzo agli utenti sarà proporzionato alla durata del ritardo. 
  • Durata massima delle sospensioni programmate: la durata massima consentita per una singola sospensione programmata è di 24 ore. In caso di superamento di questo termine, l’indennizzo agli utenti sarà proporzionato alla durata del ritardo. 

“Come al solito, ringrazio la conferenza dei Sindaci per la fiducia accordata sui documenti che sono stati approvati la scorsa settimana – Afferma Gerardo Stefanelli, presidente della Provincia di Latina e dell’Ente -. Un passo in avanti è stato fatto anche con la Carta dei Servizi. Grazie alle modifiche richieste dal Garante, oggi si rafforza il rapporto di fiducia con i cittadini promuovendo una gestione attenta e responsabile delle risorse idriche.” 

Egato 4: l’Assemblea dei Sindaci riunita per discutere del futuro delle tariffe  

Mercoledì 10 luglio, nella sala riunioni del Consiglio Provinciale di Latina, si è riunita per una seconda convocazione in sessione ordinaria, la Conferenza dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia. Dopo il disaccordo dei Sindaci sul piano di investimenti presentato dal Gestore nelle scorse settimane, il quale proponeva un’aumento delle tariffe del 10% per i prossimi 4 anno, l’Assemblea si è riunita nuovamente per discutere di un nuovo piano d’azione. 

A presenziare, oltre al Presidente Gerardo Stefanelli, al Segretario Generale della Provincia di Latina, Ferdinando Guarracino e al Dirigente della Segreteria Tecnico Operativa, Umberto Bernola, anche 20 Sindaci e/o delegati dei Comuni di Anzio, Castelforte, Cisterna di Latina, Cori, Fondi, Gaeta, Latina, Maenza, Minturno, Monte San Biagio, Prossedi, Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, San Felice Circeo, Sermoneta, Sezze, Spigno Saturnia, SS. Cosma e Damiano, Terracina, Ventotene).

Con la delibera, la Conferenza dei Sindaci si è resa disponibile a: 

  • Applicare un incremento del moltiplicatore tariffario massimo del 3,5% per il periodo 2024-2029, ovvero l’aumento dovuto alla modifica del metodo tariffario trasmesso da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente)
  • Differire al 31/10/2024 (rispetto al termine del 10 luglio richiesto da ARERA), la data entro cui adempiere alle disposizioni regolatorie, e quindi per approvare un nuovo piano di investimenti sostenibile. 

Al momento del voto, si sono dichiarati favorevoli 22 dei 23 comuni presenti, di cui uno astenuto. 

Nuovo piano di investimenti dal Gestore. Stefanelli: “Vogliamo difendere i cittadini” 

L’intervista a Gerardo Stefanelli, Presidente di Egato 4 Latina, sul piano di investimenti presentato da Acqualatina.

La Conferenza dei Sindaci dell’Ato 4 ha espresso perplessità sulle modalità di finanziamento che Acqualatina ha previsto nel suo piano di investimenti, qual è la sua posizione?

Credo che abbiano ragione. Parlo da Sindaco ma soprattutto da Presidente dell’Ente di Governo dell’Ato 4. Martedì scorso, in Conferenza dei Sindaci, credo che i Sindaci e l’Ente di Governo abbiano dato prova di cosa significhi difendere i diritti dei cittadini esprimendo la loro contrarietà agli aumenti della tariffa previsti dal gestore.

La sua è un’affermazione dura.

No, è un’analisi obiettiva che scaturisce dalle modalità di lavoro di Acqualatina degli ultimi tempi. Italgas (ovvero il socio privato) non può pensare che i sindaci dell’Ato 4 siano soltanto dei numeri per costruire la maggioranza che porti avanti i propri piani. I sindaci difendono gli interessi dei cittadini che li hanno voluti al governo delle loro città. Per questo si sono detti contrari a un piano di investimenti che si regge prevalentemente da un lato sui fondi PNRR ottenuti grazie al lavoro dell’Ente di Governo Ato 4 e dall’altro sull’aumento delle tariffe del 10% annuo per i prossimi 4 anni. Mi sembra un po’ troppo facile fare impresa in questo modo. 

Secondo lei qual è la soluzione?

Non ho la palla di vetro, però sono nelle istituzioni da qualche anno ormai per poter affermare che le soluzioni migliori si ottengono solo ed esclusivamente con il confronto vero e con la concertazione tra le parti. Italgas dimostri prima di tutto di essere in grado di gestire e far fruttare gli investimenti dei fondi PNRR. Anche perché questi investimenti sono vincolati al raggiungimento degli obiettivi. Lo abbiamo già detto in occasione dell’Osservatorio Acque dei Sistemi Idrici Integrati che proprio come Egato 4 abbiamo fortemente voluto e organizzato. 

Il momento storico chiede maggiore responsabilità, è questo quello che sta dicendo?

Una cosa è certa: in questo momento storico non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai cittadini, Italgas metta in campo il suo know how e la sua stessa forza economica. Poi c’è un altro aspetto da considerare: negli ultimi mesi tutti i vertici esecutivi di Acqualatina sono stati sostituiti da figure estranee al territorio. Mi spiace se passasse il messaggio che nell’Ato 4 non ci siano professionalità adeguate. Sappiamo tutti che non è così: il gestore è un patrimonio di conoscenze e professionalità che non può far altro che crescere. Responsabilità vuol dire investire anche nel patrimonio umano. 

In conclusione, in quale direzione bisognerebbe andare per un sistema idrico più efficiente?

Sono d’accordo che gli investimenti siano determinanti, ma ci sono anche altre strade. Prima di tutto sarà importante applicare tolleranza zero nei confronti di chi non paga o di chi paga meno del dovuto. I cittadini onesti non possono sempre rimetterci. Su questo tema la tecnologia è di grande aiuto. Così come potrebbe esserlo una sanatoria che permetta di pagare chi ne ha intenzione, magari concedendo piani di rientro più lunghi e sostenibili. L’aumento della tariffa deve essere l’ultima delle soluzioni, non può essere la prima. 

Tutto questo sarà sufficiente per evitare l’aumento?

Se non possiamo evitare l’aumento, certamente abbiamo il dovere di contenerlo il più possibile. È su questo punto che vanno coinvolti Regione e Governo per accrescere la quota di finanziamenti pubblici. Possiamo fare da guida su questo confronto, portarli al tavolo del nostro Osservatorio, allargare la discussione a livello nazionale. Possiamo diventare una best practice, ne siamo tutti consapevoli, ora dimostriamolo ai cittadini.