Si tratta dell’atto deliberativo che adotta l’istanza di aggiornamento tariffario proposto dal Gestore dell’ATO 4 da sottoporre alla verifica da parte dell’Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e Sistema Idrico, all’indomani della non approvazione da parte della Conferenza dei Sindaci del 28 marzo scorso.

Nell’insieme lo schema regolatorio, ai sensi della deliberazione dell’Autorità n° 643/2013/r/idr che ha approvato il Metodo Tariffario Idrico (MTI), è composta da:

  • il programma degli interventi da realizzate negli anni 2014-2017;
  • il piano economico-finanziario, che esplicita il vincolo ai ricavi del gestore e il moltiplicatore tariffario teta (ϑ) da applicare in ciascun ambito tariffario nel 2014 e il 2015;
  • la relazione di accompagnamento che ripercorra la metodologia applicata;
  • gli atti deliberativi di predisposizione tariffaria e/o di approvazione dell’aggiornamento del piano economico-finanziario.

Con separata deliberazione, la Conferenza ha approvato una diversa articolazione tariffaria ai sensi del MTI che prevede una Quota Fissa diversificata per servizio (idrico, fognario e di depurazione) e costi proporzionati al consumo ed alla tipologia d’uso.

La Conferenza ha altresì adottato l’“Istanza per il riconoscimento dei costi aggiuntivi in sede di conguaglio – art. 30.3 Allegato (A) della deliberazione n° 643/2013/R/IDR” presentata dal Gestore necessaria per non compromettere l’equilibrio economico-finanziario della gestione. A tal proposito il Sindaci dell’ATO 4, hanno deliberato una diversa distribuzione del rientro dei conguagli pregressi da parte del Gestore, in 8 anni anziché 5, al fine di non aumentare il costo complessivo della “bolletta” (vedi grafico allegato).

Inoltre è stata adottata l’Istanza per il riconoscimento dei costi di morosità aggiuntivi in sede di conguaglio presentata dal Gestore ai sensi dell’art. 30.3 Allegato (A) della deliberazione n° 643/2013/R/IDR; in ATO 4 la morosità è pari all 10,7% rispetto a quanto riconosciuto dall’Autorità per l’Italia Centrale (3%), tale “costo” si riversa su tutta l’utenza pagante dell’ATO e causa rallentamenti degli investimenti (realizzazione opere).

La Conferenza ha deliberato di destinare una quota pari ad € 700.000,00 del Fondo Nuovi Investimenti (FoNi) per il finanziamento di agevolazioni tariffarie a carattere sociale per gli utenti disagiati dei 38 comuni dell’ATO 4, che andrà a sostituire il Fondi Sociali precedentemente già istituiti dalla Provincia e dai Comuni. Tale somma è stata determinata sulla base della spesa attualmente già sostenuta ma sarà incrementata se necessario a coprire una maggiore domanda. I Sindaci si sono altresì impegnati a predisporre criteri per l’accesso al fondo sociale che possano dare la possibilità di un più ampio accesso agli utenti meno abbienti.