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Egato 4: il bilancio del presidente Stefanelli sulle azioni del 2023

Bilancio
Ente

Tempo di bilanci anche per l’Ato 4 e il Sistema Idrico Integrato della nostra provincia, cosa ci dice?

Mi auguro che il 2023 verrà ricordato come un anno di svolta. Negli ultimi mesi abbiamo assistito ad almeno tre fatti epocali: passaggio di consegne da Veolia a Italgas, fondi di investimento raddoppiati per i prossimi anni con il PNRR, e un sistema di controlli e monitoraggio dell’ente pubblico sul gestore privato che ha iniziato a dare i primi risultati di cambiamento. In aggiunta, per la prima volta la Provincia di Latina si è fatta capofila di un progetto nazionale sul tema dell’acqua grazie all’iniziativa OASII, ovvero l’Osservatorio Acque dei Sistemi Idrici Integrati.

Si è trattato di un’iniziativa realmente utile o una delle tante tavole rotonde sul tema?

Non spetta a me giudicare, però posso dire con certezza che non è stata una tavola rotonda. Non è quello lo spirito, non ci interessa riunirci tanto per parlare. Sin da subito abbiamo avuto ben chiaro che il vero obiettivo sarebbe dovuto essere quello di farci guida di un osservatorio su come vengano investiti i fondi PNRR in ambito idrico. Il tutto partendo dal Centro Sud Italia per invertire la rotta, condividere best practice, innovare e ridurre progressivamente le perdite idriche ed economiche.

Come ne è uscito l’Ato 4 nel confronto con gli altri enti?

Alla pari, ma ora che abbiamo cambiato passo bisogna alzare il ritmo ed è necessario che tutti siano all’altezza. Entro dicembre 2023 tutta la rete dei Comuni dell’Ato 4 sarà digitalizzata, è un segnale “tecnico” ma c’è ancora tanto da fare dal punto di vista “organizzativo” e “aziendale”.

Auspico inoltre che i Comuni procedano al più presto allo scambio delle banche dati con il gestore in modo da facilitare la ricerca degli evasori che gravano ancora sugli utenti onesti: conviene ai bilanci comunali oltre che a quelli del gestore.

In più con l’approvazione del bilancio 2023 terminerà anche il mandato dell’attuale consiglio di amministrazione. Sono convinto che in quell’occasione ( che avverrà al più tardi a giugno 2024) la parte pubblica dovrà farsi trovare pronta ed indicare professionalita’ che si dimostrino maggiormente all’altezza delle sfide tecnologiche a cui è chiamata l’azienda.

Le cronache delle ultime settimane in verità lasciamo trasparire qualche problema nei controlli interni della stessa società. Lei che pensa?

Conosco, delle vicende a cui si riferisce, solo ciò che voi giornalisti avete riportato. Mi sembra opportuno però che il salto tecnologico a cui la società sarà chiamata dovrà accompagnarsi anche ad struttura organizzativa più forte e capillare e ad un’ intensa attività di formazione rivolta al personale interno per consentirgli di stare al passo con i cambiamenti di cui sopra.

Certo nelle ultime settimane i riflettori si sono accesi sui qualche dipendente che pare aver assunto comportamenti non proprio edificanti. Sono convinto che siano vicende  dolorose anche per gli stessi dipendenti della società: so per certo, infatti, che dentro l’azienda lavorano tanti dipendenti di grande valore che rappresentano un vero e proprio patrimonio di conoscenza e di professionalità per il nostro territorio. I professionisti di livello ci sono, hanno bisogno di una guida più moderna ed attenta per alzare ulteriormente il livello.

L’innovazione basterà da sola a migliorare la situazione del nostro sistema idrico e a ridurre il peso del servizio sulle tasche dei cittadini?

No, è un processo integrato. Gli interventi che stiamo mettendo in campo con i fondi PNRR ci permetteranno di avere un sistema più efficiente e di recuperare risorse che oggi vengono impiegate per interventi di manutenzione. Risorse con cui potremo continuare a innovare in futuro, non solo per ridurre i costi, ma anche per rendere il nostro sistema idrico sostenibile per l’ambiente. Un esempio su tutti: è stato calcolato che la riduzione del 70% della produzione annuale di fango dai depuratori, consente l’eliminazione di circa 130 tonnellate di CO2 all’anno e un risparmio economico di circa un milione di euro all’anno. Questo è un circolo virtuoso, e non si sta verificando al Nord, ma sul nostro territorio. Non ci dimentichiamo che Acqualatina e’ sopratutto un player importante nelle politiche di sostenibilità ambientale del territorio.

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